Sospensione debiti bancari per le Pmi

Disponibili i nuovi dati del monitoraggio sulla sospensione dei debiti delle Pmi.
Al 30 novembre 2009 giunte oltre 84mila domande, erano 46mila a fine ottobre.
Oltre i 3/4 delle richieste ammissibili. Solo poco più dell’1% non accolto. Tra i settori
spiccano industria, commercio/alberghiero e altri servizi. All’iniziativa hanno aderito 580
banche, oltre il 98% degli sportelli.
Da novembre 2009 le piccole e medie imprese hanno potuto contare su 5 miliardi in più di
liquidità. Ad ottobre 2009 il dato si era attestato a 2 miliardi. È quanto emerge dai nuovi dati del
monitoraggio, che fotografano l’utilizzo dell’”Avviso comune”, l’accordo siglato il 3 agosto alla
presenza del Ministro dell’economia Giulio Tremonti, dall’ABI e dalle altre rappresentanze
dell’Osservatorio permanente sui rapporti banche imprese.
I dati ufficiali del monitoraggio segnalano che al 30 novembre 2009 sono state 84.298 le domande
delle imprese, per un controvalore complessivo di finanziamenti in essere di 27,5 miliardi di euro.
Nella prima rilevazione, ad ottobre 2009 le domande erano state 46.239, per un controvalore
complessivo di finanziamenti di 16 miliardi di euro. Il sistema bancario ha analizzato 75.344
domande (24.7 miliardi di euro) con i seguenti risultati: è stato già accolto il 77% delle domande
(55.422 pari a 18,8 miliardi), ancora in corso di esame 15.067 unità (4,8 miliardi), mentre solo
poco più dell’1% non è stato accolto (1.412 per 334 milioni di valore).
Il Presidente dell’ABI, Corrado Faissola, ha sottolineato che “le banche da novembre hanno
lasciato alla disponibilità delle imprese oltre 5 miliardi di euro relativi alle quote di capitale
sospese”.

Rispetto alle domande riferite alle singole branche di attività spiccano in particolare industria,
commercio/alberghiero e altri servizi. L’analisi relativa alla distribuzione territoriale delle
domande accolte, per sede legale dell’impresa richiedente, evidenzia che il 56,5% delle domande
è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia. La quota restante riguarda tutto il centro Sud.
Come evidenziato nei mesi scorsi, l’adesione delle banche all’Avviso comune, e quindi la volontà
di sostenere ulteriormente il sistema delle imprese in questa difficile congiuntura, è stata
massiccia: al 30 novembre, le banche e intermediari finanziari che hanno aderito sono 580, pari a
33.553 sportelli (il 98,3% del totale sportelli presenti in Italia).


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