Da una recente indagine di Mutui.it emerge che gli italiani hanno davvero poca fiducia nei prodotti finanziari a tasso misto proposti dalle banche. Su un campione composto da 400.000 preventivi di mutuo calcolati negli ultimi mesi dagli utenti del sito, solamente il 2% ha scelto la soluzione a tasso misto, segno che soprattutto in periodo di crisi gli aspiranti mutuatari preferiscono i classici finanziamenti a tasso fisso o variabile.
Le banche erogano liquidità molto più difficilmente e questa diffidenza è fortemente percepita dai clienti. Gli spread restano estremamente elevati e la volontà di comprare casa si scontra con la complessità dell’attuale situazione economica italiana. La tentazione è dunque quella di affidarsi alla sicurezza del tasso fisso, ma in tal modo si trascurano i benefici derivanti da forme finanziarie altrettanto valide.
Non tutti sanno che il tasso misto permette di cambiare il tipo di tasso a scadenze prestabilite indicate nel contratto, passando più volte dal fisso al variabile a mutuo in corso. Questo consente di adeguare il finanziamento in base all’andamento del mercato, per sfruttare le attuali tendenze degli indici di riferimento. Altri tipi di mutui “misti” consentono inoltre di esercitare un’opzione, partendo ad esempio da un tasso fisso e passando in seguito, una sola volta, al variabile, fino alla fine del rimborso. Le soluzioni a tasso misto, insomma, garantiscono una grande flessibilità al cliente, ma bisogna ricordare che, per bilanciare i minori vincoli imposti, gli istituti applicano su di essi costi aggiuntivi più elevati.
Sempre dall’indagine di cui sopra emerge che la somma media richiesta dagli italiani che intendono stipulare un mutuo a tasso misto è pari a 147.000 euro, ovvero il 61% dell’immobile da ipotecare. L’età media del richiedente è di 38 anni e la durata media è pari a 25 anni.