Si parla spesso del debito italiano, ma, quando entriamo in termini di “banche” e “cattivi pagatori” la questione si fa ancor più delicata. Le famiglie italiane in questo periodo di crisi si trovano in difficoltà ad arrivare a fine mese e spesso non sanno come riuscire a pagare il mutuo della casa. Le piccole imprese stanno affrontando gli stessi problemi economici. Eppure queste situazioni, pesano sugli istituti bancari solo il 35,8%. I prestiti dati per l’acquisto di una casa o per avviare una piccola attività, variano dai 250.000 ai 500.000€.
Chi sta realmente mettendo in difficoltà le banche, sono le medie e grandi imprese, che richiedono finanziamenti elevati, senza poi rispettare il pagamento rateale del prestito.
Quando un prestito supera i 500.000€ c’è un rischio molto più elevato di non vedersi rimborsare le rate. Si parla di cifre che si aggirano attorno a 85miliardi, per una percentuale di aziende medie e grandi che non pagano, di un 64%.
Questi dati sono stati analizzati da Unimpresa, prendendo in considerazione il periodo che arriva fino a giugno 2013. Paolo Longobardi, presidente di Unimpresa, cerca di chiarire la situazione. Tirando le somme, secondo il presidente il problema maggiore deriva dalle grandi imprese. Un metodo per diminuire la presenza di cattivi pagatori, sarebbe quello di rivedere i metodi decisionali delle banche. Forse dovrebbero iniziare a valutare se dare o no un prestito, in base alle prospettive delle imprese piuttosto che sui loro bilanci.
Basti pensare che, tra i finanziamenti superiori a 500.000€, sono 43.319 gli individui su cui pesa il debito maggiore.
Tutto questo problema non si riversa solo sulle banche, ma anche su noi cittadini. Che, volenti o nolenti, ci troviamo a pagare tasse più alte per cercare di pagare queste lacune bancarie.